Il “pacco” dello spot “incluso nel pacchetto”
La stragrande maggioranza dei committenti se lo ritrova incluso nel “pacchetto” della “messa in onda” delle emittenti. Poche centinaia di euro, qualche volta addirittura gratis per programmazioni di medio-lungo periodo, ed il gioco è fatto. Pronto lo spot (che poi è quasi sempre uguale agli altri spot, medesimo taglio tecnico, identica impostazione, addirittura stessa voce narrante…).
Eppure non esiste “strategia” più errata (se un tale “modus operandi” può essere qualificato come strategia). Progettazione, produzione e programmazione dello spot non sono ingredienti che si possono miscelare a piacimento, o confondere alla rinfusa. Il brodo che ne verrà fuori vanificherà – o nella migliore delle ipotesi – ridurrà al minimo l’efficacia della campagna.
Di questi tempi non è questo un grandissimo spreco di tempo, energie e risorse economiche?
E allora meglio ottimizzare le risorse e lasciare ad ognuno il proprio ruolo e il proprio compito, pianificando al meglio la nostra strategia. Il segreto è tutto qui: “pianificare” e “progettare”, perché p una corretta, organica ed efficace progettazione della strategia che consente di ottimizzare risorse e risultati.
Produrre uno spot non è cosa che si improvvisa dall’oggi al domani o che si può buttar dentro un “pacchetto della messa in onda”. È probabilemente il cuore della nostra campagna. È il veicolo del nostro messaggio. Accettereste di correre una corsa d’auto con un’auto “inclusa in un pacchetto” di cui non sapete nulla? E che magari stride con la gara che state per correre o con la vostra strategia?
Una produzione oculata impone un piano di lavoro efficace e una metodologia adeguata. Il lancio di un prodotto sul mercato dipende anche (se non soprattutto) da quei pochi secondi. Girare uno spot – sia esso destinato al web o alla televisione – impone uno studio che, sia ben chiaro, potrebbe anche essere più conveniente di quanto pensi. Purché si parta da un lavoro organico, ben strutturato e pianificato, e da un’idea efficace. Se tutto questo c’è, a monte, si può realizzare uno spot anche con un budget molto basso.
Il “pacco” dello spot “low cost” è bene quindi lasciarlo a chi lo propone, perché erode buona parte dell’efficacia della campagna (nostre stime: almeno il 40%). Che ognuno faccia il suo mestiere. Le stesse fasce orarie di programmazione, non sono le emittenti a doverle scegliere. Non è la medesima cosa programmare uno spot alle 11 del mattino o appena tre ore dopo, alle 14.
Oggi investire in pubblicità e comunicazione è importante: ma fondamentale è ottimizzare le risorse, evitando “sprechi” e “pacchi”.
Giocare o economizzare sull’immagine di un marchio, di un prodotto o di un servizio, non è mai buona cosa e non trasmette mai buoni messaggi.
Val la pena pensarci bene, quindi, prima di accettare e sottoscrivere il “pacco”.
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