WhatsApp apre le porte alla pubblicità
WhatsApp, il servizio di messaggistica di proprietà di Facebook usato da più di un miliardo di persone in tutto il mondo, starebbe per affrontare una fase di cambiamenti importanti. Secondo la Reuters, che ha avuto accesso a documenti interni alla compagnia, WhatsApp sta collaborando con l’incubatore di startup Y Combinator per testare un sistema che consenta alle aziende di comunicare direttamente con gli utenti, attraverso messaggi di offerte promozionali e servizi.
Per WhatsApp, che chiederà un pagamento alle aziende che richiedessero il servizio, sarebbe quindi un’importante occasione di guadagno, ma anche un approccio totalmente inedito: da quando, tre anni fa, fi acquistata da Facebook per 19 miliardi di dollari, la compagnia americana non ha mai sviluppato un vero modello di business.
Tuttavia, sempre secondo i documenti in mano alla Reuters, i dirigenti di WhatsApp si stanno muovendo con grande prudenza, interpellando i propri utenti per capire quanto questa novità sarebbe accolta positivamente. Il rischio è che gli utenti possano percepire questi messaggi come spam, preferendo così altri sistemi di messaggistica istantanea come Telegram e WeChat. A questo proposito, all’inizio di quest’anno WhatsApp aveva annunciato nel suo blog la cancellazione del canone annuale pari a 99 centesimi di dollaro, specificando inoltre di non voler introdurre alcun annuncio pubblicitario e che avrebbe presto testato strumenti in grado di mettere in contatto imprese e utenti, ma solo con l’esplicito assenso di questi ultimi.
Nessun commento, per ora, da parte di WhatsApp, mentre arriva una conferma da Umer Ilyas, co-fondatore di Cowlar Inc, una delle start-up di Y Combinator coinvolte nel progetto. La Cowlar realizza speciali collari per mucche, in grado di acquisire informazioni sulla loro attività e sulla qualità del latte prodotto. La compagnia vorrebbe sfruttare WhatsApp per inviare queste informazioni direttamente agli allevatori.
“Il progetto è ancora nelle fasi iniziali – sottolinea Ilyas – ma sarebbe una grande opportunità perché ormai molti allevatori dei principali mercati del latte mondiali, specie in India, Brasile e Pakistan, hanno accesso a WhatsApp”.
Tratto da Repubblica del 10 marzo 2017
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