Il video per il web e per i social deve essere virale. Le “buone regole” della IPSE
Il video è ormai fondamentale e imprescindibile in ogni buona strategia di web e social marketing. È più affidabile, più credibile, fa “toccare con mano” più di qualsiasi pubblicazione testuale (verba volant…).
In futuro la visualizzazione dei video raggiungerà picchi mai visti su tutti i più importanti social: cui tocca attrezzarsi e capire come realizzare video per campagne davvero impattanti ed efficaci.
Ma occhio all’improvvisazione. Un video “social” è un video che deve parlare il linguaggio degli utenti del social. Nulla di più sbagliato che caricare un qualsiasi video, magari realizzato con mezzi di fortuna. Sarà proprio questa improvvisazione e questo pressapochismo a veicolare il marketing dell’azienda. Facile immaginare con quale risultato.
Da oggi, con una serie di post, illustreremo le regole cui devono attenersi i nostri autori, creativi, registi e tecnici per realizzare non solo video “di qualità”, ma soprattutto impattanti e adatti per il web e per i social in particolare.
Partiamo dalla prima regola di un video social: deve essere, almeno potenzialmente, “virale”: deve puntare alla più ampia condivisione possibile. Non è semplice, certo. In IPSE cerchiamo di farlo soprattutto raccontando innanzitutto emozioni. Un video non “condivisibile” è un video spento, morto, muto. Vuoto e inutile. E ovviamente inefficace, per quanto “bello” e innovativo possa esssere.
I nostri video sono rigorosamente targettizzati: partiamo da una attenta analisi di insights e analytics dei social di riferimento aziendale prima di metterci al lavoro. Sapere con chi si ha a che fare – e qual è il linguaggio da utilizzare – facilita di molto il lavoro.
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