I social non sono strumenti “low cost”, le aziende devono investire

“I social media sono spesso visti come strumento low cost per poter fare delle attività, in realtà non è più così. Le aziende che adesso si affacciano sui social devono prendere in considerazione che oltre a fare un video, avere un piano editoriale, devono anche mettere dell’advertising, della pubblicità, quindi del budget, per poter far vedere i propri contenuti”.

E’ il consiglio di Andrea Albanese, social media marketing manager-digital communication advisor, uno dei massimi esperti del settore, alle imprese che vogliono acquisire visibilità e contatti sui social media, e, in genere, che vogliono puntare sul digitale.

Per Albanese (che è stato uno dei protagonisti della Social media marketing day Italia di Milano) “non c’è ombra di dubbio” che le aziende “devono sapere chi è il proprio target, fare un’analisi della tipologia dei clienti potenziali e poi sostanzialmente fare una strategia di marketing e di comunicazione”.

Occorre insomma uno studio articolato ed una pianificazione accorta per la presenza social, lasciando il meno possibile all’improvvisazione. E in quanto agli investimenti, è evidente che non solo la visibilità ha un costo, ma la stessa targetizzazione impone un ricorso a professionalità preparate.

“Definire un piano strategico prima di avviare la presenza social- spiega Marianna Costanza, social media manager della IPSE – è assolutamente fondamentale per minimizzare gli sforzi e massimizzarne l’impatto. Solo veri e seri professionisti possono individuare i canali più idonei agli obiettivi da perseguire e il linguaggio da utilizzare. Nella fase operativa, oltre alla ovvia cura dei contenuti, è importante anche targettizzare l’informazione affinché il messaggio venga visto non solo nelle aree territoriali strategiche individuate con l’azienda, ma anche da un pubblico che possa davvero rappresentare il proprio target di potenziali consumatori/clienti”.

 

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